La luce intorno all’eroe si è modificata, ha assunto nuovi connotati mantenendo la tradizione, la memoria. In un gioco spazio-temporale il nostro, giovane e dagli occhi grandi, manda avanti la sua missione aiutato da ciò che rappresenta il fumetto, un grande viaggio spettacolare creato da Stan Lee nei lontani anni Sessanta.
Il giovane Miles non ha voglia di cambiare scuola lasciando così il suo vecchio quartiere; inoltre soffre la figura paterna, quel padre poliziotto che lo ama ma che sembrerebbe stargli troppo addosso. Un giorno, con l’amato zio, trova una grotta dove sciorinare la sua vera passione: i graffiti. Qui viene punto da un ragno e ben presto si accorge di avere gli stessi poteri del suo idolo Spider Man. La sua nuova condizione diventerà una minaccia per un nemico irriducibile quanto una risorsa per la sua condizione di giovane adolescente.
In questo nuovo capitolo della saga abbiamo una base classica che appartiene alle esigenze drammaturgiche tipiche del fumetto, un protagonista di fatto mosso dalla solitudine, dal senso di spaesamento, dal pensiero del non farcela e dalla presa di coscienza. Gli adiuvanti, altri Spider Man che nel cono spazio-temporale aiutano il giovane protagonista, sono simbolicamente ciò che il fumetto ha rappresentato per intere generazioni. Di originale abbiamo la nuova tecnica a cartone animato, in una metropoli che strizza l’occhio al fumetto manga e con dei personaggi continuamente viziati da un montaggio che non arretra mai il suo veloce incedere. La colonna sonora mescola molti generi, ma trova la sua radice unica nel rap anni Novanta, e sostiene ciò che rappresenta Miles, un ponte del fumetto con le nuove generazioni dei Millenial. Sul versate delle scelte cromatiche il tiro si alza con un nuovo costume, quel nero, che abbandona il rosso e il blu, per farsi esponente principe di un cambio di passo. Infine la scelta di appoggiare all’eroe una schiera di personaggi/protagonisti del passato e del “futuro”, pronti ad aiutarlo, certifica quello schema Avengers che tanta fortuna ha raccolto negli ultimi anni.
Un cartone animato ricco di elementi, molto spettacolare e capace, trasversalmente, di catturare l’occhio dello spettatore. Miles è un ragazzo simpatico e fragile, vicino alla condizione delle nuove generazioni, tuttavia anche lui dovrà mettere da parte la sensibilità e seguire ciò che il fumetto ha necessità di riconfermare.