Visto che il postmoderno sta tirando il fiato e la gente ha sempre più voglia di intrattenimento, il cinema si adegua di conseguenza all’esigenza delle persone e, modificando le sue modalità di racconto, fa conoscere nuovi mondi, quasi sempre unici nel loro genere, che possano portar fuori dalla quotidianità la massa per far convergere poi, di fatto, i contenuti su differenti supporti. Nel momento in cui si offre allo spettatore un motivo per evadere dalla realtà, a quel punto le forme di espressione si contaminano, e non parliamo solo di un film, ma anche di videogiochi o libri.
È il caso de I Croods, nuovo cartone animato della DreamWorksAnimation, in uscita dal 21 marzo nelle sale italiane, che sembra essere l’esempio perfetto delle nuove modalità di racconto. L’immersione è data dalla creazione di un mondo fantastico, ambientato nell’età della pietra, che presenta viceversa personaggi che sono estensione dei caratteri dell’essere umano moderno. Abbiamo una famiglia assortita, con il patriarca omaccione grosso che si prende la responsabilità di proteggere tutti e ha come unico spazio di condivisione la caverna, una figlia “rosso malpelo” ribelle, curiosa e schierata contro il padre, una madre che cerca di armonizzare i contrasti, un figlio tracagnotto e timido, una neonata selvaggia e peperina e la nonnina sdentata e dispettosa verso il genero.
Lo status quo viene devastato dall’arrivo di un brillante giovanotto, che conosce il fuoco, si innamora di “rosso malpelo”, e ha lo sguardo proiettato verso il futuro, verso il “domani”. L’ingresso in quadro del giovane narcotizza tutto ciò che, con sacrificio e passione, il muscoloso patriarca aveva creato e lo slittamento, dall’età della pietra e della caverna, all’età del fuoco e del sole, lentamente riconcilia le tensioni della famiglia per un nuovo inizio. Il collante di questo passaggio, e qui entra in gioco la citazione alle forme di comunicazione, sono i graffiti che notiamo inizialmente nella caverna e che danno il via all’evoluzione dei protagonisti.
Un mondo, quello della famiglia Croods, fantastico perché non tradizionale, fatto di contrasti e in cui il sapere, la volontà di portare avanti le proprie convinzioni, si propaga continuamente nel corso della narrazione in veste di nuovo valore comune, spendibile per il progresso e la conoscenza. Tanti i colori che si alternano nella girandola di situazioni con la natura, arida all’inizio quanto rigogliosa alla fine, che prende lo scettro dell’intrattenimento sostenuta dal 3D.
Un’esperienza visiva per grandi e piccoli con un racconto pronto, per caratteristiche e significazione, a differenti supporti e che, grazie a un sapiente lavoro di ipertestualità, lascia un finale aperto spendibile poi nel libro gioco, edito da Fabbri Editore, per i bambini di 5 anni, e nel videogioco per i più adulti.