L’importante è che non vi prendiate troppo sul serio coltivando il vostro talento e i vostri sogni, così l’attore Marco Giallini si è rivolto al pubblico, ai ragazzi che stanno popolando il Festival Giffoni, quest’ultimo arrivato, quest’anno, al suo giro di boa. Boom di presenze e tanti contenuti per una manifestazione che, ci tiene a sottolineare l’attore romano è molto bella, visto che i ragazzi non mentono mai e fanno commuovere. L’omaggio di Giallini al Festival si inserisce in un percorso virtuoso che ha visto innumerevoli contenuti di qualità in questa prima fase. Segnaliamo a riguardo il film russo Good Boy, per la sezione +13, di fatto una pellicola che ci racconta, sfruttando i meccanismi della commedia, la difficoltosa fase dell’adolescenza. Il protagonista, lo studente Kolya Smirnov, si ritrova a dover gestire, affrontare innumerevoli situazioni: dall’incendio della scuola ai sentimenti che prova per la sua insegnante d’inglese, dall’atmosfera precaria che si vive in casa alla figlia del Preside, che ha occhi solo per lui; un film, una ballata sui giovani originale e sincera.
Il Festival ha poi avuto il piacere di ospitare il premio Oscar Julianne Moore, che ha raccontato, in una Sala Truffaut gremita, il suo rapporto con le immagini in movimento e la sua passione per la scrittura. Ho iniziato a scrivere libri per ragazzi quando ho visto mio figlio di sette anni controllarsi continuamente allo specchio. In quel momento mi sono ricordata delle ansie che vivevo da piccola, quando mi chiamavano fragola lentigginosa. La musa di Todd Haynes e Robert Altman si è anche soffermata sulla politica, facendo emergere il suo atteggiamento di contrasto nei confronti dell’agenda di Trump sugli immigrati e ribadendo la sua mission per un maggiore controllo sulla vendita delle armi.
L’altro ospite internazionale, in attesa di Kit Harington e Bryan Cranston, è stata l’attrice Amy Adams, cinque volte nominata agli Oscar e vincitrice di due Golden Globe, che ha donato al pubblico, ai ragazzi del Giffoni Experience, il racconto della sua esperienze di attrice e qualche consiglio sul modo di affrontare un copione. Ho avuto tanti momenti difficili durante la mia carriera, in particolar modo nella prima fase quando ho dovuto accettare molti provini non andati a buon fine. A volte è giusto fermarsi e riflettere su ciò che stai vivendo, su come ti senti. L’attrice quarantaduenne si è poi soffermata sul metodo di lavoro: a volte mi distacco dalla sceneggiatura per sentire, vivere maggiormente il personaggio. Entro in empatia con quest’ultimo stando molto attenta a ciò che dice, come si muove nello spazio e ciò che simbolicamente rappresenta. Mostrandosi sempre molto disponibile, l’attrice infine ha raccontato del suo forte legame con l’Italia, essendo nata a Vicenza, dove suo padre era un militare di stanza ad Aviano.
Un Giffoni che procede con la sua tipica atmosfera e con un continuo spazio di riflessione su ciò che accade nel mondo. Il tutto affrontato con uno sguardo trasversale, che mette in dialettica il mondo dei ragazzi e il mondo degli adulti.